(di Fulvio Montauti) – Si va in cerca di una silent guitar per ragioni di silenziosità, trasportabilità e ingombro. Il rischio, lo sappiamo tutti, è che la considereremo di serie B, pronti ad abbandonarla appena l’ambiente ce lo consente, in favore delle altre chitarre, quelle sì, di serie A. Vediamo allora cosa ci offre questa chitarra e se presenta qualità, se non da serie A, almeno da non essere ‘tradita’ alla prima occasione.
Possiamo sintetizzare dicendo che la Yamaha SLG200N è una silent guitar con corde di nylon, tastiera da chitarra classica (50 mm), manico sottile (il modello SLG130NW ha un manico più spesso e tastiera da 52 mm), progettata per quei chitarristi interessati al suono delle corde di nylon, ma non necessariamente provenienti dalla chitarra classica, magari provenienti dall’elettrica, conquistati dal manico sottile, dalla mancanza di cassa armonica e dalla duttilità del suono.
La realizzazione dello strumento è impeccabile, tutto è realizzato ad arte. La chitarra è ben bilanciata, è una piuma, sottile, resistente agli urti, può essere appoggiata ovunque senza necessità di alcun supporto o custodia. Ed è bellissima, un capolavoro di design.
Il manico sottile, la tastiera comodissima, l’estrema accessibilità anche alle zone alte della tastiera, la rendono appetibile anche per chi ha le mani piccole. Non dimentichiamo che è anche smontabile. La spalla su cui appoggia il braccio destro si monta/smonta in meno di cinque secondi: solo due viti, che fungono anche da reggicinghia; non serve alcun attrezzo, bastano le dita. In assenza della spalla, la chitarra occupa lo spazio di un fucile e l’apposita custodia ne permette un comodissimo trasporto: un vano per la spalla, uno per il corpo della chitarra e un terzo per corde, spartiti, pile ecc.
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Ma non è tutto qua, vediamo quali altre sorprese nasconde. La SLG200N richiede delle batterie per funzionare. Ma, a fronte di questo ‘inconveniente’ ci regala un accordatore cromatico, 3 effetti (2 riverberi e 1 chorus), l’attacco per un dispositivo esterno (lettore CD/MP3/batteria elettronica…), l’attacco cuffia e ben due pickup miscelabili.
Il primo è un pickup piezo e il secondo è denominato SRT Powered. Si tratta di un nuovo sistema progettato per ricreare, in una chitarra senza corpo, il corpo di risonanza di una chitarra acustica. Il pickup è stato sviluppato campionando chitarre acustiche in sala di registrazione ed è in grado di riprodurne la risonanza, il tono, il sustain e il decadimento. Il pickup piezo restituisce il classico suono del piezo sulle corde di nylon. Lo SRT Powered invece si allontana dal suono del nylon per tendere a un suono più da chitarra acustica. Personalmente miscelo i due suoni, dando una leggera predominanza allo SRT: in questo modo perdo la ‘plasticosità’ e il quack tipici del piezo a favore di un suono del nylon più dolce, molto adatto ad esempio al jazz.
Non manca qualche nota negativa. Le viti di fissaggio della spalla mobile tendono ad allentarsi utilizzando la chitarra con la tracolla. Bisogna porre attenzione a come prendere la chitarra quando si toglie la tracolla perché la spalla mobile potrebbe uscire dal supporto.
L’action delle corde è abbastanza alta: vero che si tratta di gusti personali, ma per alcuni sarà necessario un salto dal liutaio per portarla a valori accettabili (occorre limare l’osso al ponte).
Questo modello, al contrario di altri della stessa linea, inspiegabilmente non è dotato dell’adattatore di corrente. Si tratta di spendere una decina di euro, quindi cito la questione non per la perdita economica, ma per la rottura di scatole di doversi informare e quindi ordinare il giusto adattatore (ne esistono diverse tipologie) perché non tutti i negozi ne sono provvisti.
Veniamo adesso al suono. Considerando che la chitarra mette a disposizione due diversi tipi di pickup, miscelabili, due diversi tipi di riverbero e un chorus, il suono risultante, nell’ambito delle corde di nylon, è estremamente variegato e in grado di appagare qualunque necessità. Lo strumento è talmente invitante che non sarebbe giusto limitare il test al solo ambiente casalingo, così abbiamo provveduto anche a utilizzarla correttamente amplificata su un palco.
Il test in ambiente casalingo è relativo all’uso in cuffia. La cuffietta in dotazione, marcata Yamaha, offre un suono onesto, non stravolgente, diciamo buono per studiare. Trovo carenza sui bassi e un eccesso di frequenze medie. Passando a una cuffia un po’ più di qualità, una Sennheiser, il discorso cambia totalmente. Lo spettro di frequenze è bello ampio, i bassi sono cicciotti, gli acuti sturano le orecchie e gli effetti on board sono veramente presenti, meglio non esagerare. Ho utilizzato la chitarra anche con un minimonitor attivo (un monitor che sta in una mano, con woofer da 2-3”) e anche qui, grazie agli effetti interni alla chitarra, il suono è risultato di tutto rispetto. Ancor meglio il risultato con un Roland Cube Lite Monitor (piccolo ampli per tastiere) data la indubbia migliore qualità dell’ampli.
Relativamente alla chitarra amplificata su palco, ho effettuato le prove con un Roland AC-33, un SR Jam 150 e un Kemper connesso al PA. A mio avviso non è una chitarra plug & play, necessita di un po’ di smanettamento tra effetti e controlli di tono, ma alla fine il risultato appaga totalmente. Senza gridare al miracolo si ottengono dei suoni credibili sia di chitarra puramente classica, sia di chitarra con corde di nylon applicata alla musica moderna. Su YouTube sono presenti diversi filmati da cui è possibile farsi una idea sulle possibilità sonore offerte da questa chitarra.
Vale la pena precisare che in tutte le situazioni, sia gli effetti che i controlli di tono on board sono risultati molto sensibili e di qualità, in grado, da soli, di modellare al meglio il suono sulla piattaforma di test.
In definitiva una ‘chitarra silenziosa’ di tutto rispetto. È talmente leggera che ti segue nel tuo vagare tra le stanze di casa, mentre stai facendo tutt’altro. Succede così che diventa pesante ‘recarsi’ dalle altre chitarre e, in breve, complice anche quel design moderno, io ho sempre in braccio questa…
Fulvio Montauti
Scheda tecnica
Manico: mogano
Corpo: mogano
Tastiera: palissandro
Telaio: palissandro e acero
Ponte: palissandro
Sensore: a barra di tipo piezoelettrico
Lunghezza corde: 640 mm
Scala: 650 mm
Larghezza al capotasto: 50 mm
Larghezza al XIV tasto: 60 mm
Raggio della tastiera: flat
Capotasto e sella: urea (resina)
Dimensioni: A = 970 mm, L = 356 mm, P = 87 mm
Finitura del corpo: legno naturale, marrone sfumato, nero
Finitura del manico: satinato
Peso: 2 kg circa
Pannello di controllo:
– Controlli sulla prima riga: display, manopola volume, equalizzazione treble, volume Aux
– Controlli sulla seconda riga: interruttore On/Off, accordatore cromatico (tarabile tra 438 e 445 Hz, default 440 Hz), dosatore missaggio del pickup con quello del simulatore risonanza cassa (SRT Powered), equalizzazione bass, selezionatore degli effetti (uno alla volta: riverbero1, riverbero2, chorus)
Altri controlli: ingresso Aux In (mini stereo), ingresso cuffia (mini stereo), presa per l’adattatore corrente (venduto a parte), vano per le batterie alcaline AA LR6 (della durata di 22 ore) o NiMH x 2 della durata di 18 ore (la chitarra si spegne automaticamente se non viene suonata per 30 minuti), ingresso cavo jack mono 6,3 mm
Dotazione: cuffia, manuale d’uso
Le silent hanno anche un grande vantaggio: in estate, col caldo torrido, le puoi suonare a torso nudo senza che la cassa si appiccichi alla pelle sudata!