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Novità nella didattica di Roberto Fabbri

Novità nella didattica di Roberto Fabbri

 Il Dipartimento di Chitarra al Conservatorio di Teramo (a.c.)

È stato istituito, presso il Conservatorio statale di musica ‘Gaetano Braga’ di Teramo, un innovativo Dipartimento di Chitarra, che comprende i vari stili della chitarra classica, acustica ed elettrica. L’incarico di capo dipartimento è stato assegnato a Roberto Fabbri che, nella presentazione dell’iniziativa distribuita in occasione dell’Acoustic Guitar Village a Cremona Musica lo scorso settembre, ha scritto: «In vari anni di insegnamento nei Conservatori italiani, ho assistito al progressivo ampliamento del comparto moderno all’interno degli stessi, che però difficilmente interagisce con quello classico. La mia idea era quella di poter aprire un giorno, all’interno di un’istituzione musicale statale, un dipartimento che accogliesse tutte le molteplici anime del nostro strumento e che le facesse interagire fra loro. Nel 2018, arrivato come  titolare della cattedra di chitarra classica al Conservatorio statale di Teramo ‘Gaetano Braga’, ho trovato nel direttore di allora, Federico Paci, e poi nell’attuale direttrice Tatjana Vratonjic, degli interlocutori attenti che hanno sposato la mia idea. È così nato un dipartimento dedicato alle sei corde, aperto a quegli insegnamenti che non trovavano eguali negli altri Conservatori. Tutti i corsi, rispettando pienamente le loro specificità, danno la possibilità agli studenti di essere integrati con la frequenza degli altri indirizzi esistenti, per formare un chitarrista migliore, più consapevole, in una parola completo.»

Il Dipartimento prevede i seguenti corsi con i relativi insegnanti:

– Chitarra classica (corso propedeutico, triennio accademico, biennio accademico specialistico): Roberto Fabbri per l’indizzo ‘Solistico’, Francesco Taranto per l’indirizzo di ‘Musica dell’800’.

– Chitarra jazz (propedeutico, triennio, biennio specialistico): Fabio Mariani.

– Chitarra flamenco (propedeutico, triennio, biennio specialistico): Juan Lorenzo.

– Chitarra jazz (propedeutico, triennio, biennio specialistico): Fabio Mariani.

– Chitarra pop-rock (propedeutico, triennio, biennio specialistico): Adriano Pratesi.

– Chitarra fingerstyle (propedeutico, triennio, biennio specialistico): Micki Piperno.

– Mandolino (propedeutico, triennio): Marco Giacintucci.

– Liuto (propedeutico, triennio).

Per sapere di più su corsi, ammissioni, piani di studio, docenti, master e altre attività, potete andare sul sito del Conservatorio (www.istitutobraga.it) e sulla pagina Facebook del dipartimento (facebook.com/DipartimentoChitarraBraga).

Nuove pubblicazioni (r.b.)

Non si dovrebbe mai scrivere delle persone che si conoscono, soprattutto se queste sono amiche o, peggio ancora, se esiste un rapporto di stima (spero reciproca). Perché il giudizio, agli occhi degli altri, potrebbe risultare non sincero, o a dir poco compiacente. Questo è il motivo per cui cerco di evitare di farlo. Però dispiace, perché fa sempre piacere parlare bene di un amico.

Ci sono dei casi però in cui non si può tacere, perché l’importanza dell’opera è talmente evidente che il non parlarne avrebbe un effetto contrario, rasentando l’indifferenza verso un musicista che invece merita attenzione e gratitudine per il lavoro che svolge.

Sto parlando di Roberto Fabbri, un chitarrista classico con idee moderne e innovative. Ora, quando si pensa alla chitarra classica, si ha sempre un’immagine di esecutori impeccabili e maestri di perfezione. Roberto, a queste imprescindibili caratteristiche, abbina le sue capacità compositive e didattiche. Due aspetti da non trascurare, perché comporre musica ed emozionare non è da tutti; e poi soprattutto insegnare, anche ai bambini, non è affatto cosa semplice. Ci troviamo quindi di fronte a un musicista ‘completo’, che costantemente ci incuriosisce con le sue iniziative.

È il caso dei suoi due nuovi volumi pubblicati da Hal Leonard, Guitar Master Antology – 170 studi e pezzi classici, e Chitarrista classico autodidatta: Antologia – 51 studi e brani facili.

Basta prendere in mano il primo per capire l’ampiezza dell’opera: quasi trecento pagine di trascrizioni fanno di questa antologia il giusto complemento al precedente Guitar Master del 2015, per accedere ai programmi di ammissione del Ministero della Pubblica Istruzione. Un indispensabile repertorio da cui attingere per arricchire il proprio percorso di studi. Un’opera complessa e completa – suddivisa per epoche e organizzata al suo interno per difficoltà progressive – che può essere d’ausilio anche a chi, al di là del suo percorso didattico, desidera completare il proprio repertorio. La cronologia temporale permette un viaggio emozionante nell’evoluzione dello strumento. E fa bene l’autore a paragonare il suo lavoro a un vero e proprio Real Book della chitarra classica.

Per quanto riguarda il secondo volume, la vena didattica di Fabbri si rivolge a un pubblico di neofiti, proponendo un vero e proprio metodo con studi e brani accompagnati questa volta da esaustive tablature, per agevolare la lettura. L’opera del maestro qui si conferma indiscutibilmente e particolarmente completa, sviluppata con particolare attenzione verso il pubblico a cui si riferisce. L’utilizzo delle tablature, per esempio, agevola notevolmente il procedimento di apprendimento in una fase iniziale di studio.

Complimenti quindi a Roberto, con un invito a proseguire il suo percorso di didatta e musicista, nell’attesa di altri preziosi manuali.

 

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