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Maton SRS60C

Chitarra acustica amplificata

Maton SRS60C

di Marco Alderotti

Recentemente, ho avuto il piacere di testare una chitarra acustica amplificata di casa Maton dal rapporto qualità/prezzo sorprendente, che in tutta onestà mi ha entusiasmato per il suono ben impostato e la suonabilità. La Maton SRS60C è uno strumento appartenente alla fortunata serie Solid Road, costruita in Australia utilizzando legni nobili e componentistica di prim’ordine.

È una dreadnought a spalla mancante con tavola armonica in abete Sitka di grado A, dalle venature longilinee di ottimo effetto estetico. Fasce e fondo sono in acero del Queensland, come pure il manico realizzato in un unico blocco e dalla sezione contenuta e scorrevole nell’uso. Il diapason è di 25,5”. Tastiera e ponte sono in ovangkol, con selletta e capotasto in osso. La larghezza al capotasto è di 44,1 mm, uno standard della casa su tutti i modelli a catalogo. I 21 tastini disponibili, Dunlop 6260, sono montati e rifiniti alla perfezione. E sempre sulla tastiera sono presenti i classici dot a forma circolare, in madreperla con un diametro di 6 mm. La paletta, impiallacciata in sapele, ospita 6 meccaniche Grover cromate, che adoro per funzionalità e ottima tenuta dell’accordatura. Sempre in sapele è realizzata anche la rosetta attorno alla buca, con un mix di fili sottili in bianco/nero. Il binding attorno al corpo è invece un unico filo nero, che nella sua semplicità presenta sicuramente fascino ed eleganza.

Sulla generosa tavola armonica fa bella mostra il classico battipenna in nero a forma di goccia, con sovraimpressa la ‘M’ di Maton in colorazione dorata. Infine lo strumento ha il secondo bottone per la tracolla, è corredato di un’ottima custodia rigida standard ed è amplificato con il semplice ma efficace sistema proprietario AP5 Original integrato.

Una volta imbracciata, la chitarra si fa subito apprezzare per la grande cura costruttiva, con una finitura satinata molto gradevole al tatto e ben applicata. Anche dentro la buca tutto è al suo posto, senza alcun tipo di imperfezione o colla in eccesso. Per quanto riguarda la suonabilità, desidero complimentarmi con i liutai Maton per il setup di fabbrica direi quasi perfetto, con una action straordinaria che rende lo strumento già pronto senza ricorrere a particolari interventi.

Strumming, arpeggi e frasi solistiche sono sicuramente le tecniche predilette da questa chitarra, che grazie agli ottimi legni utilizzati si fa valere anche sulle tecniche moderne oggi più in voga. Il bilanciamento è ottimale, così che suonare in piedi o seduti costituisce un piacere per via di una sempre gradevole morbidezza sotto le dita. Le frequenze sono tutte a portata di mano, con una risposta molto lineare ma dal tono caldo e cristallino quanto basta. Anche la dinamica è sorprendente se si considera che la chitarra è nuova, per cui è lecito aspettarsi un sensibile miglioramento con il tempo.

L’AP5 Original, che è un sistema ad una via (solo piezo), ha a disposizione i controlli di volume, bassi, alti, medi e il controllo FQ. Come ho già avuto modo di scrivere su queste pagine, il piezo Maton è caratterizzato da 6 magneti, uno per corda, disposti in modo tale che ognuno di essi capta le vibrazioni della corda soprastante, restituendo così un timbro il più naturale possibile. Come sappiamo, i sistemi piezo presentano spesso un suono plasticoso o addirittura vetroso e, in molti casi, siamo costretti a tagliare alcune frequenze fastidiose, ottenendo un risultato sonoro per niente convincente e lontano dal vero suono acustico della chitarra. La Maton, per contro, si è sempre posta l’obiettivo di realizzare chitarre acustiche amplificate in vista di un intenso uso dal vivo e con sistemi di amplificazione potenti e immuni da feedback indesiderati, rispettando il più possibile il vero suono acustico dello strumento. E in effetti, una volta collegata la Maton SRS60C a un amplificatore specifico, il suono che riempie l’ambiente risulta molto bello e naturale. Con qualsiasi regolazione da me effettuata, ho sempre ottenuto suoni validi e ben sfruttabili, con una dinamica notevole e gran volume. La chitarra si lascia accarezzare con una suonabilità morbida e delicata, ma sa essere anche aggressiva e ‘selvaggia’ in pieno stile country rock. E considerando che l’AP5 Original non ha integrato un microfono a condensatore, tuttavia – grazie ai 6 sensori magnetici, che sono in grado di amplificare anche le vibrazioni del corpo dello strumento – riesco addirittura a eseguire effetti percussivi, con risultati lontani da quelli ottenuti con l’AP5 Pro, ma tutto sommato convincenti nella resa finale. Il controllo FQ, oltretutto, ci permette di scegliere la frequenza d’intervento della gamma media, consentendo di ottenere un timbro scolpito a misura del musicista.

Chitarra promossa a pieni voti, con un prezzo vincente se si considera la qualità offerta.

Marco Alderotti

marcoalderotti1966@gmail.com

Strumento gentilmente concesso per la prova da Niccolai grandi magazzini della musica Vicopisano (Pisa)

Scheda tecnica

Tipo: chitarra acustica amplificata

Costruzione: Australia

Distribuzione: www.backline.it

Formato: dreadnought con cutaway

Tavola armonica: abete Sitka di grado A

Fasce e fondo: acero del Queensland

Manico: acero del Queensland

Tastiera e ponte: ovangkol

Capotasto e selletta: osso

Tasti: 21

Meccaniche: Grover Rotomatic cromate

Elettronica: AP5 Original

Prezzo: € 1.639 (IVA inclusa)

 

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