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La variabile del tempo e gli NFT – Conversazione con il chitarrista/scrittore Renato Caruso.

A Renato certamente non manca la fantasia e l’intraprendenza. Dischi, libri e idee, vengono generati a ritmo continuo. Sono il frutto di un pensiero mai rilassato ma sempre alla ricerca dell’inaspettato e intuibile. Solo dopo averlo sentito raccontare, ti soffermi a riflettere sulla scientificità dei suoi ragionamenti. E anche se con qualche sospetto, finisci sempre per dargli ragione. Perché la sua determinazione è carismatica e ti porta ad accettare ogni estrema presunzione. Ogni novità però è anche una l’occasione per discutere con lui, amico ormai di vecchia data, con cui trovo spesso similitudini e analogie di pensiero.

Questa storia della variabile del tempo mi sembra un po’ estrema.

Invece è proprio così. Ci sono dei brani che ascoltati la mattina non ti piacciono mentre riascoltati la sera hanno un altro sapore. Anche viceversa.

Cioè, un brano ascoltato alle 10 di mattina ha un effetto diverso dello stesso brano ascoltato alle 10 di sera?

Esattamente. Il tempo è una variabile che non è stata mai presa in considerazione nel mondo dell’arte. Ma è fondamentale. E la cosa non riguarda solo l’ascoltatore ma anche l’esecutore. Ho provato a suonare e registrare lo stesso brano in diversi momenti della giornata e ho sperimentato che le “intensioni” che si percepiscono sono totalmente diverse. Ma la cosa è ancora più evidente se pensi ad un arco temporale più ampio. Gli impressionisti dipingevano in orari diversi della giornata per percepire le diverse sfumature di luce. Se studi musica armonia classica, impari che le ottave e le quinte sono proibite. Poi negli anni venti arriva il jazz che lavora solo sulle ottave e ha un successo strepitoso.

Un po’ come Andy Warhol se fosse nato nel periodo degli impressionisti

Infatti, non sarebbe stato neanche preso in considerazione.

Ma la variabile tempo è solo fortuna, casualità. Non è programmabile?

In questo hai ragione, è molto legato alla casualità, a trovarsi nel momento giusto. Ma solo questo trasforma un brano in un’opera d’arte. Quante composizioni sono state per anni chiuse nei cassetti perché ritenute di scarso valore (anche commerciale) e riesumate dopo quarant’anni, hanno fatto il botto diventando leggendarie. Oltre la musica (melodia e armonica) deve esserci il momento giusto in cui collochi il brano.

Tu sostieni che se i Beatles avessero fatto oggi le loro canzoni non avrebbero avuto lo stesso successo?

Penso proprio di si.

Ma un brano come Let it be, è eterno, funziona ancora oggi.

Perché, trovato il tempo giusto, se diventa “capolavoro”, lo rimane per sempre.

Quindi tutto è opera d’arte, non c’è uno più bravo o uno meno bravo, basta rendere pubblica la propria creatività nel momento giusto?

Il concetto è proprio questo.

Pensa alla musica dodecafonica, l’avessero fatta Beethoven o Chopin, sarebbe risultata un obbrobrio.  Tommy Emmanuel, è sempre stato bravo, però in un momento particolare la sua fama esplosa e ora continua a essere una leggenda. Ma è lo stesso Tommy Emmanuel di quarant’anni anni fa. Anche Hendrix con la sua musica ho trovato il tempo giusto.

Si, ma anche il luogo giusto, perché se non si fosse trasferito in Inghilterra non avrebbe avuto fortuna

Giusto, ecco che hai aggiunto una nuova variabile: il luogo. Non ci avevo pensato. Vedi che fa sempre bene chiacchierare di temi così “estremi”.

Visto che siamo arrivati agli estremi. Raccontami degli NFT, di cui ti stai facendo promotore.

L’NFT è un sistema per marchiare un’opera digitale certificandone l’originalità e rendendola unica.Può essere utilizzata per qualsiasi documento digitale, anche un brano. Io, per esempio, ho realizzato varie versioni di quel brano di cui ti parlavo e che ho suonato in momenti diverse e marchiate con gli NFT le ho messe in vendita. E’ un tentativo, visto che ormai da Spotify non arriva quasi più nulla. Come dire, dal produttore al consumatore saltando la distribuzione, ma certificando il prodotto.

In quel caso come funziona il diritto d’autore, rimane a te o passa di proprietà a chi acquista il brano?

L’argomento “diritto d’autore” è molto complesso. Ancora non c’è una disciplina e un regolamento specifico. Certo che chi acquista il brano ne acquisisce la titolarità e quindi può farne ciò che vuole senza darne conto a nessuno.

Anche questo è un argomento interessante, come sempre, parlando con te si mette un passo nel futuro. Prima di chiudere puoi darmi dei riferimenti per gli NFT? Su quali siti andare?

Il sito che ho usato si chiama Mintable, ricorda però che funziona solo utilizzando le cripto valute. Io ho pubblicato vari brani “Non fungible guitar (11 PM)”, “Non fungible guitar (11 AM)”, etc.

Quindi, hai scritto un brano, lo hai suonato in orari diversi, hai “marchiato” i vari file con NFT e li hai messi in vendita. Sembra una cosa molto interessante, perlomeno innovativa. Complimenti per l’intraprendenza. Alla prossima… che sono sicuro non tarderà ad arrivare.

I primi tre NFT sulla piattaforma Mintable (https://mintable.app/u/rcar): Non Fungible Guitar (9 AM), Non Fungible Guitar (11 AM), Non Fungible Guitar (11 PM).

Non Fungible Guitar

Renato Caruso

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