Chitarra acustica amplificata
K•tar nuovo modello K3 EU
di Dario Fornara
Seguo questa giovane e dinamica azienda italiana da quando, tre anni fa, la scoprii casualmente all’Acoustic Guitar Village di Cremona Mondomusica. Ho avuto il piacere di visitare il suo stabilimento e di conoscere Alessandro Moro, il titolare, che non manca mai di inviarmi nuove chitarre per testare le varie migliorie apportate agli strumenti. Una caratteristica di K•tar è infatti la continua e costante evoluzione del progetto, con l’intento di raggiungere il migliore strumento possibile e garantire alla produzione una costante alta qualità. Per raggiungere questo obiettivo K•tar punta molto sulla tecnologia, nella ricerca e nello sviluppo dei processi produttivi: liuteria e meccanica di precisione si fondono insieme, macchine a controllo numerico si occupano di realizzare le lavorazioni dei componenti con tolleranze di accoppiamento assolute, mentre l’assemblaggio delle parti e il setup finale è compito lasciato alla manodopera artigianale specializzata. Ricordo anche ai lettori che il progetto iniziale è stato sviluppato in collaborazione con il maestro liutaio Michele Della Giustina.
Parlando di materiali, K•tar seleziona svariate essenze di legni, europei ed esotici, che combinate all’abete rosso delle Alpi utilizzato per la tavola armonica, conferiscono ai propri strumenti eccellenti proprietà acustiche. Proprio l’utilizzo di molteplici tipologie di legni, esclusivamente masselli, permette di ottenere risultati timbrici differenti, in modo da soddisfare le esigenze sia timbriche che estetiche del chitarrista, appassionato, collezionista che vorrà rivolgersi a K•tar per veder realizzato il proprio strumento ideale.
Legni masselli sono utilizzati per tutte le parti dello strumento, compresi i binding, la rosetta e oggi anche il battipenna intarsiato nella tavola, che è un’opzione su richiesta. Ho chiesto ad Alessandro qualche notizia in più su questa caratteristica, che avevo già avuto modo di vedere in anteprima la scorsa estate, realizzata su alcuni prototipi; quindi condivido con voi direttamente le sue parole in risposta alla mia domanda: «Il progetto di un battipenna intarsiato è rimasto a lungo tracciato solo sulla carta, quindi studiato e perfezionato fino a prendere forma, dapprima con la progettazione 3D, fino al lancio di test di produzione direttamente su macchine a controllo CNC. Ho visto quindi concretizzarsi una proposta lontana dagli ordinari standard di riferimento, ottenendo quanto mi ero prefissato: una soluzione esteticamente unica e originale, in grado di dare personalità allo strumento senza intaccarne le caratteristiche timbriche. Il battipenna può essere realizzato in ebano o in altri legni duri, e viene accuratamente inserito a intarsio nella sezione fresata sulla tavola armonica. La sua superficie rimane perfettamente allineata, garantendo protezione allo strumento da graffi e solchi.»
Sul sito Web di K•tar è inoltre disponibile un’utilissima sezione, che permette di configurare a piacere il proprio strumento e avere in tempo reale un preventivo di spesa.
La nuovissima K3 che mi è stata data in prova è un modello che la casa definisce Mini Dreadnought: una chitarra versatile adatta sia all’uso fingerstyle che flatpicking, grazie al suono potente ma allo stesso tempo equilibrato e definito. Di primo acchito si apprezzano la precisione delle finiture e l’assemblaggio estremamente curato, il tutto messo in evidenza dalla verniciatura opaca a poro aperto. La tavola è realizzata in abete rosso delle Alpi mentre il fondo e le fasce sono realizzati in noce, collocando questo strumento nella linea di prezzo più economica tra le tre disponibili, ovvero le serie EU, EX e XX, che si differenziano appunto per la preziosità dei legni utilizzati. Il sistema di incatenatura è un altro progetto originale, che si pone a metà strada tra il tradizionale X-bracing e la catenatura a ventaglio tipica della chitarra classica.
Il manico è realizzato in mogano khaya dell’Honduras ed è ricavato da un unico blocco di massello; inoltre è trattato con un olio impregnante che lo protegge in modo naturale, restituendo al chitarrista un feeling molto piacevole. La tastiera in ziricote – lo stesso legno è stato utilizzato anche per il ponte – è priva di binding laterali, mentre i tasti sono affogati direttamente nelle loro sedi, che ne contengono le estremità. Il diapason misura 640 mm, una misura ridotta rispetto allo standard, che rende la chitarra particolarmente morbida sotto le dita (e che personalmente prediligo da sempre anche per gli strumenti che utilizzo). La paletta dal disegno ‘veneziano’, come ho già scritto in altri articoli, mi piace: la trovo originale e in grado di dare allo strumento una chiara e tipica indicazione geografica di provenienza. Il logo è finalmente realizzato in madreperla e spicca ben visibile, com’è giusto che sia: una soluzione più elegante e funzionale rispetto al materiale blu scelto precedentemente.
La K3 monta delle meccaniche K•tar, un prodotto particolarmente tecnologico, acquistabile anche separatamente; purtroppo costano quello che valgono, ma sono di fatto un capolavoro di precisione meccanica. Tutti i particolari sono realizzati in acciaio inossidabile, alluminio o titanio, a seconda delle versioni: si tratta di componenti progettati per garantire funzionalità, performance e durata. Un particolare rivestimento anti usura garantisce a queste meccaniche un milione di rotazioni, numero verificato da specifici test di funzionamento. Secondo il costruttore esse hanno una vita venti volte superiore rispetto ai più popolari prodotti in commercio. Il loro peso ridotto concorre all’ottimo bilanciamento dello strumento stesso e permette una distribuzione uniforme ed equilibrata del suono attraverso il manico. Tutto quanto si traduce in un funzionamento fluido, privo di giochi, e in una stabile accordatura. Le manopoline in legno sono disponibili in diverse essenze, che potrete scoprire consultando direttamente il sito Web di K•tar.
Il suono di questa nuova K3 è bilanciato: la spinta dei bassi è notevole, senza che sovrasti mai il suono dei cantini; e i medi risultano più in evidenza rispetto allo standard dreadnought. Il timbro è caldo e compresso, ma lo strumento è nuovissimo e molto potrà ancora ‘maturare’ dopo un minimo periodo di rodaggio. È questo un risultato timbrico che ovviamente, a parità di modello, potrà variare anche di molto in base ai legni scelti per la costruzione.
Il sistema di amplificazione installato è l’L.R. Baggs Anthem, che permette di miscelare il segnale proveniente da due trasduttori: un sistema che conosciamo tutti bene e che è diventato uno ‘standard’ scelto e utilizzato da molti costruttori. Ovviamente la chitarra può essere richiesta anche non amplificata, a discrezione del cliente.
Gli strumenti K•tar sono fornibili in una bella custodia rigida Hiscox bianca, non compresa nel prezzo di base: una garanzia in termini di robustezza e di sicurezza.
Non rimane che invitarvi a provare queste nuove chitarre completamente Made in Italy. Per maggiori informazioni contattate K•tar senza esitazione.
Dario Fornara
dariofornara1@alice.it
www.dariofornara.com (nuovo sito)
Scheda tecnica
Tipo: chitarra acustica amplificata
Produzione: K•Tar Acoustic Experience – Via Venezia 21/A, Vazzola (TV) – Tel. +39 (0) 438 28315
www.ktar.it
office@ktar.it
Tavola armonica: abete rosso italiano massello
Fondo e fasce: noce massello
Battipenna: ebano intarsiato (su richiesta)
Manico: mogano khaya dell’Honduras
Profilo manico: ‘C’
Tastiera: ziricote
Tasti: 20
Diapason: 640 mm
Larghezza capotasto: 45 mm
Spaziatura corde: 38 mm al capotasto, 55 mm al ponte
Sistema di amplificazione: L.R. Baggs Anthem (su richiesta)
Meccaniche: originali K•tar
Custodia: Hiscox (su richiesta)
Prezzo: € 2928 (modello base), € 3776 (modello in prova)