Ciao 2021
Lo so che un titolo così era scontato…
Molti di noi hanno iniziato la loro carriera, o semplicemente a vivere i loro sogni, sfogliando le pagine della rubrica di Andrea Carpi su Ciao 2001. E quindi non poteva mancare lo stolto – io… – che approfittava dell’assonanza per raccontare vent’anni di storia.
La testata della rivista esponeva una data futuristica: il 2001. Si immaginava un anno in cui le macchine avrebbero volato e in cui si sarebbe andati sulla Luna, o addirittura su Marte con un’astronave. Era il 1975, io pensavo che non sarebbe mai esistito un 2001. Avrebbe significato che sarei diventato vecchio, che avrei superato i quarant’anni, che sarei stato addirittura più adulto di mio padre. A quindici anni non si può pensare a un futuro così lontano.
Il fingerpicking galoppava nel mio cuore e nella mia testa; e io aggiungevo note su note, sempre più difficili, sempre più veloci. Le dita arpeggiavano decise. Noi del fingerpicking eravamo in pochi, pochissimi. E io ho avuto il mio primo endorsement grazie a Sandro Bonora e la sua Mantra Guitar, che conservo ancora. Sulla paletta aveva un intarsio che rappresentava la Fata Morgana. Grazie a Sandro, conobbi e diventai amico di Luigi ‘Grechi’ De Gregori. Ci si incontrava a Milano a parlare di birre e chitarre. Poi vennero Stefan Grossman, John Renbourn, Giovanni Unterberger, il Folkstudio con Francesco De Gregori che mi chiedeva il perché di tutti ‘questi chitarristi siciliani’. Ma in effetti i siciliani eravamo solo Vincenzo Mancuso ed io. Ricordo Stefano Rosso e la corte che mi faceva ogni sera per convincermi a suonare con lui. Mi piaceva la sua musica, e spesso sono stato sul punto di accettare, ma io volevo suonare il blues: i dieci anni in tour con Stefan e John o Dave Van Ronk mi avevano stregato. Ero ancora un ragazzino e credevo nei sogni e in un magico futuro.
Un giorno è arrivato il fantomatico 2001 e mi sono ritrovato con figli, pancia e meno capelli. Ma sopratutto meno note sulla chitarra. Ho capito cosa vuol dire per me la musica. E la lezione mi è servita anche nella vita: togliere, abbandonare il superfluo, tenere l’essenziale.
Allora quello di allontanarmi dalla sfida quotidiana del ‘più bravo’, per concentrarmi sul suono, sul tocco, sull’emozione, è diventato un impegno, quasi una missione.
Così è nata l’idea della condivisione: bene assai raro, purtroppo, nella nostra categoria. Potrei contare sulle dita i pochi che si spendono per gli altri, senza nessun tornaconto. Fingerpicking.net e Chitarra Acustica sono stati un serbatoio prezioso di talenti, di musicisti che cercavano uno spazio, un modo per far sentire la loro voce. Così siamo cresciuti, insieme. Avevo conosciuto tre ragazzi, Daniele Bazzani, Stefano Barbati e Luca Francioso, e ho provato a dar loro una mano. Ma tanti altri nel tempo si sono aggiunti, fino a farmi perdere il conto e a ritrovarmi circondato da un’infinità di musicisti promettenti.
Quel 2001 non è stato poi così male. Non siamo andati su Marte e le nostre auto non volavano, ma si faceva musica e le occasioni per suonare erano infinite, come il nostro entusiasmo.
Sono passati vent’anni da quel giorno, da quel sogno, e oggi dovremmo celebrare un 2021 sperando in una nuova stagione fantastica come quella. Ma ho la sensazione che quel passato si rivelerà irripetibile. Oggi la condivisione si chiama streaming o chat, i teatri sono chiusi, le note vivono imprigionate nel nostro cuore e accompagnano l’ansia e l’incertezza del futuro.
Ciò nonostante la musica è speranza, è gioia, anche quando racconta di pensieri mesti o di stati d’animo malinconici. Per questo, malgrado tutto, voglio salutarvi con un sentito «Ciao 2021» pieno di fiducia ed entusiasmo, perché l’uomo smette di vivere quando smette di sognare. E di suonare.
Reno Brandoni
Chitarra Acustica Gennaio 2021
geniale.