facebook
twitter
youtube
email
  • Home
  • Shop
  • Forum
  • Appuntamenti
  • ScuolacusticA
  • Video
    • Performance Videos
    • Tutorial
    • Prove Strumenti
  • Articoli
  • Collaboratori
    • Daniele Bazzani
    • Reno Brandoni
    • Andrea Carpi
    • Dario Fornara
    • Mario Giovannini
    • Giovanni Pelosi
    • Andrea Petretto
  • Contatti
Ultimi Post
Taylor – L’incatenatura classe V
Le brutte parole
È online “Chitarra Acustica” n. 04/2018
Taylor Academy 10
Fratelli di manico – Intervista ai Neck Bros
Taylor 214ce-N
Schlagwerk SamJam Guitar Snare
James Maddock “Insanity vs. Humanity”
Zoom Ac-3 e Corde di Nylon
Guitar Ladies – 1

Suono e composizione – La musica di Peter Finger

Posted On 03 Mag 2016
By : Redazione
Comment: 0
Tag: Giovanni Palombo, peter finger

(di Giovanni Palombo) – Figura di rilievo nella scena della chitarra acustica internazionale, Peter Finger riassume una serie di attitudini che risultano tuttora uniche nel frammentato ambito chitarristico, come si può rilevare nell’intervista in cui emergono le varie componenti della sua vita musicale, dall’attività concertistica a quella editoriale, fino a quella che riguarda la liuteria.

Peter Finger - Ferentino 2015 - foto di Alfonso Giardino

Peter Finger – Ferentino 2015 – foto di Alfonso Giardino

Per quanto concerne la parte più specificatamente musicale, di cui vorrei qui occuparmi, essa ci mostra una sintesi molto personale e riconoscibile di aspetti diversi combinati insieme con maestria.
Già il primo ascolto della sua musica rivela una sonorità speciale, legata all’utilizzo di accordature aperte (una in particolare, si veda l’intervista) e ottenuta attraverso l’uso di unghie artificiali metalliche per la mano destra, per capirci quelle usate spesso dai bluesman, ma anche da chitarristi come Leo Kottke e Jorma Kaukonen. Quello che colpisce subito è il range dinamico, che non sembrerebbe possibile ottenere con questi plettri. I brani ascoltati dai vari CD, come pure le esecuzioni dal vivo, rivelano una tecnica avanzata e sofisticata, messa al servizio di composizioni che spaziano da melodie cantabili a ostinati incalzanti, e che spesso evolvono in direzioni inattese. Per questo Peter si avvale di un vocabolario complesso che raramente richiama un singolo genere, ma segue piuttosto un’ispirazione variegata, che ricerca sempre la coerenza compositiva ed espressiva.

Peter-Finger-Made-of-RosewoodIl recente album Made of Rosewood (Acoustic Music Records, 2014) è un lavoro che riassume bene quanto detto e contiene un po’ tutti gli elementi a cui accennavo. Inoltre sancisce una relazione fra i suoni delle diverse chitarre, che Peter ha costruito negli anni, e le sue composizioni. Il breve brano di introduzione del CD, “Insight” (circa un minuto e venti secondi), è pressante e veloce, e cede rapidamente il passo alla successiva “Summer in France” e alla sua piacevole atmosfera, mantenendo invece un gioco di maturità stilistica, velocità e virtuosismo quasi in ombra, nonostante questi  elementi siano comunque fondamentali nell’esecuzione. Si ripropone così un concetto tipico di questo maestro della sei corde: il virtuosismo sembra essere insito nel corpo stesso della composizione, e ne abbraccia l’espressione anche travolgendola ma senza sminuirla.

Altre volte sono i temi malinconici oppure impressionistici che, pur restando nell’ambito di una ballata, fanno avvertire quella intensità dovuta alla simultaneità dell’atmosfera classica e degli slanci in accordi dall’armonia più complessa. Accade ad esempio in “Unexpected Waltz”, dove l’andamento di valzer classico si stempera e sfugge nel quadro quasi astratto che lo contiene, in una sapiente mescolanza stilistica. In altri momenti di questo CD i brani hanno invece un’improvvisa sterzata verso lo swing, con tema e accordi velocissimi alternati a micidiali ostinati, impennate ritmiche rese da arpeggi e riff sui bassi, oppure in incalzanti walking bass, a volte veri e propri tour de force. Si susseguono così tratti melodici, ritocchi impressionisti, cantabilità e improvvise veloci fughe, ritratti musicali a volte densi e continui, oppure solo suggeriti e accennati.

Caratteristiche che in realtà partono da lontano, e si ritrovano in diversi album che già mi avevano sorpreso, come ad esempio Blue Moon del 2003: “Niemandsland” è il bellissimo brano di apertura, in cui possiamo intravedere la radice di quelle caratteristiche musicali cui accennavo: la linea melodica lenta e cantabile della introduzione che si trasforma progressivamente, passando dal tratto meditativo iniziale a una gioiosa esplosione di colori sostenuti dall’incalzare della linea dei bassi, e dalla linea improvvisata che si sovrappone a essi. Il finale è ancora diverso e viene portato da un bridge arpeggiato, che conduce alla conclusione. E se questo brano è un piccolo gioiello che non ci si stanca di ascoltare, altrettanto ispirata troviamo “We Will Meet Again”, evocativa e profonda.

Peter-Finger--foto-di-Manfred-Pollert-3Andando ancora più indietro nel tempo, troviamo l’ormai lontano Open Strings del 1999, CD carico degli stessi elementi, ma con maggiori incursioni nel rock presenti in alcune tracce. Perché anche il rock ogni tanto arriva prepotente nelle composizioni di Finger. Il brano di apertura “101 South” è invece vicino al fingerstyle americano ma poi introduce un accenno ritmico latino, facendo di nuovo incontrare elementi diversi. E sempre rilevante si mantiene la presenza di elementi classici o classicheggianti, come in “Il était une fois” dal sapore acquarellato suggestivo e vago, oppure nelle cinque miniature dal tratto surreale e moderno, contenute nella seconda parte di questo album, che portano infine alla lunga “Visions”, sette minuti di impressionismo segnato da arpeggi, linee a note singole e parti improvvisate, in un contesto idealmente jazzistico ma realizzato manipolando materiale musicale di altro tipo.

Anche l’album del 2004, Dream Dancer, è significativo. Si tratta di una bellissima raccolta soltanto di ballate, in cui si snoda tutta la forza melodica del chitarrista, con l’idea seguita già allora della combinazione della composizione con il suono di strumenti diversi. Infatti anche in quell’occasione Peter ha suonato diverse chitarre, anche se non di propria costruzione. In “Dream Dancer” emerge fortemente l’influenza della composizione classica, naturalmente in senso lato e ricondotta alla chitarra. Di nuovo vorrei sottolineare come il tocco, che esprime una dinamica molto intensa insieme ad un vibrato molto presente, e l’accordatura aperta giocano un ruolo fondamentale nell’espressione di Finger. Un CD tutto da scoprire e che lascia il segno.
L’intreccio di ritmi, senso melodico, tocco fingerstyle e curiosità jazz, si ritrova poi in Flow, un CD del 2010, album caratterizzato anche dagli accenni latini e che procede con un flusso incredibile di idee, che si intersecano attraversando i generi con la libertà e la maturità di un grande autore.

Dal mio punto di vista vorrei sottolineare che sebbene l’aspetto virtuosistico sia quello che a prima vista prende il sopravvento, la caratteristica più importante dello stile di Peter Finger resta la combinazione e l’equilibrio di tanti elementi musicali diversi, nonché la sua capacità come compositore di metterli in campo stratificati e sedimentati in un modo del tutto originale. Le diverse esperienze musicali di Peter Finger, la sua frequentazione di musiche che vanno dalla classica al rock, dal jazz al blues, hanno condotto il chitarrista a rappresentare sull’acustica un materiale musicale che, benché influenzato dal linguaggio blues e rock di matrice anglosassone, riflette compiutamente anche il patrimonio musicale europeo. Merito di tutto rispetto in un panorama ricco spesso del solo valore della riproposizione e della continua imitazione.

Giovanni Palombo

...sull'Autore
Redazione
  • google-share
Previous Story

Una musica in palissandro brasiliano – Intervista a Peter Finger

Next Story

Alberto Caltanella – Wind Bells

Related Posts

0

Solo o ben accompagnato – Intervista a Giovanni Palombo

Posted On 07 Lug 2016
, By Carpandrea
0

Una musica in palissandro brasiliano – Intervista a Peter Finger

Posted On 02 Mag 2016
, By Carpandrea
0

Peter Finger – Made of Rosewood

Posted On 09 Apr 2015
, By Redazione
0

Peter Finger – 10 Original Compositions

Posted On 01 Apr 2015
, By Redazione

Lascia il tuo commento Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

https://itunes.apple.com/us/app/fingerpicking/id952740873?l=it&ls=1&mt=8
Forum
Eric Lugosh: St. Thomas
Titolo
Eric Lugosh: St. Thomas
Tempo di esecuzione
4:00
Descrizione
Fingerpicking.net: http://www.fingerpicking.net
Forum
  • Suonare in fingerstyle - iniziare

    by peppe30

  • vendo CHITARRA ACUSTICA ASHBURY AG-160 OM SOLID TOP ABETE ENGELMANN NUOVA

    by antobit73

  • Alla ricerca dell'accordatura perduta -il tormento

    by bruceblues

  • vendo MUSIMA MW7 DREADNOUGHT MADE IN GERMANY TUTTA LEGNI MASSELLO

    by antobit73

  • Molly Tuttle

    by macchias

  • Cerco Bouzouki

    by atomino

  • Acquisto 1° Chitarra Acustica: please

    by Kanan

  • vendo chitarra acustica dowina sauvignon GA liuteria slovacca.tutta legni massello

    by antobit73

  • Natale di Francesco de Gregori fingerpicking solo

    by lute

  • YAMAHA CPX700 -> GRAZIE!

    by dottluisa

  • NOSTALGHJA dei bei tempi della W. Hill records

    by flyingcircles

  • vendo Larrivèe Parlor P 03

    by peggotto

  • Question -Guitar / Amp / pedal settings - ‘All For Love’ by Bryan Adams / Rod Stewar

    by jensenbreck

  • Faster Chord Changes

    by jensenbreck

  • Chord Progression Help!

    by jensenbreck

Commenti Recenti

  • walterkonrad su La percezione della realtà
  • stefano su Musicanti e localari… e il pubblico?
  • Francesco su Musicanti e localari… e il pubblico?
  • Gian su Il buon proposito di sbagliare
  • giorgio darbo su Clidio, uno di noi
  • ANTONIO MASTROIANNI su A Boxful of Treasures Folk Festival: a Forlì Duck Baker, Don Alder e Beppe Gambetta
  • Nunzio su Chitarra acustica effedot A1-23M
  • Paolo Capizzi: Viaggio in Sicilia - Suoni della tradizione popolare per chitarra fingerpicking

    Paolo Capizzi: Viaggio in Sicilia – Suoni della tradizione popolare per chitarra fingerpicking

    Paolo Capizzi: Viaggio in Sicilia – Suoni della tradizione popolare per chitarra fingerpicking
    Pagine: 52Lingua: ItalianoISBN:9788899405663

    14.42€
    Buy it now

Menu

  • Home
  • Shop
  • Forum
  • Appuntamenti
  • ScuolacusticA
  • Video
    • Performance Videos
    • Tutorial
    • Prove Strumenti
  • Articoli
  • Collaboratori
    • Daniele Bazzani
    • Reno Brandoni
    • Andrea Carpi
    • Dario Fornara
    • Mario Giovannini
    • Giovanni Pelosi
    • Andrea Petretto
  • Contatti

Iscriviti alla Newsletter

Fingerpicking.net SrL - P. IVA 03025351200 numero REA - BO - 485569 | n. iscrizione ROC 21782 - 2017 @ all rights reserved
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua navigazione. Pensiamo che tu sia d’accordo, ma se lo desideri puoi scegliere di non permetterne l’utilizzo .Accetto Read More
Privacy & Cookies Policy