Musicisti in trincea (15) – Dire addio ai computer fissi e produrre musica con iOS
Autoproduzione e tecnologie di sopravvivenza
(di Francesco Manfredi) – Cari chitarristi aperti alla tecnologia e alle battaglie quotidiane di produzione musicale, ecco cosa ho scoperto negli ultimi tre anni di trincea: il computer è morto!
Lo so, è doloroso, e tutti abbiamo pianto quando il trombettista ha suonato “Il silenzio” al suo funerale. Ma dobbiamo farcene una ragione: addio alle ventole che entrano nei nostri microfoni, agli antivirus, alle periferiche non riconosciute, ai software costosi e ai loro maledetti aggiornamenti a pagamento. Asciugate le lacrime, la nostalgia sparisce subito e comincia la libertà!
Per chi pensa che mi sia venduto il cervello, o peggio, che come tanti YouTuber e blogger mi sia venduto per lodare qualche prodotto in cambio di qualcosa, state tranquilli, non lo farei mai. Le multinazionali della musica e dell’hi-tech restano ancora i miei nemici da denigrare e da sconfiggere, e poi – lo ammetto – occasionalmente accendo ancora PC e Mac per finalizzare qualche progetto musicale, ma la fase creativa ormai si può portare a termine tutta sul divano guardando L’isola dei famosi. Che mi venga un colpo a me e alla Ventura!
Le app per lavorare comodamente in cuffia e non sentire cosa dicono in TV, ce le regala tutte la famigerata Apple, e sembra quasi che ogni dispositivo sia perfetto per una fase distinta della composizione. Inoltre, spesso sono migliori delle app a pagamento:
- L’iPhone è perfetto per fischiettare o canticchiare una melodia in Voice Memos. Questa è la fase più importante, che molti chitarristi saltano, passando a comporre direttamente con lo strumento. Risultato? Tocco sopraffino, tapping stellare, percussione funambolica, atmosfera sognante, armonia alla Béla Bartók, arrangiamento alla Michael Hedges, suono fantastico ma… manca la melodia! Meditate gente.
- L’iPad mini è invece perfetto per la nuova app Music Memos di Apple, anch’essa gratuita. Basta mettere un metronomo o andare un minimo a tempo per gettare le basi della nostra canzone. Questa volta suoneremo la chitarra, il piano, l’ukulele o qualsiasi strumento armonico e, come per magia, l’app riconoscerà sia il tempo che gli accordi! Potremo poi correggere eventuali errori di riconoscimento dell’app o cambiare il basso degli accordi come dei veri compositori, e addirittura aggiungere una sezione ritmica ed esportare le tracce separate per GarageBand!
- Una volta aperto GarageBand, l’iPad Air con 1 GB di RAM, l’iPad Air 2 con i suoi 2 GB di RAM o addirittura l’iPad Pro con 4 GB e un processore ancora più potente, sono ormai un’ottima alternativa al computer fisso per arrangiare e registrare tutto il resto. Importiamo allora da Music Memos le nostre tracce automatiche di basso e batteria e la traccia guida di chitarra e voce, e iniziamo a sostituire i suoni. Per la chitarra acustica potremmo usare iRig Acoustic, oppure collegare un microfono ad iRig Pro o a qualsiasi interfaccia audio per iOS e registrare in modo più professionale il nostro brano. Ora GarageBand ha anche le automazioni, quindi si può addirittura completare il missaggio senza uscire da iOS.
Voi direte: ma quanto mi costa passare dal fisso, oramai démodé come un selfie di Britney Spears, al mobile? Se avete già i dispositivi, nulla; perché le applicazioni di cui vi ho parlato sono tutte gratuite. Se invece dovete partire da zero, potete anche bypassare iPhone e iPad mini e puntare direttamente ad un iPad Air da 32 GB, che si trova ormai in offerta intorno ai 300 euro, oppure ad un iPad Air 2 da 64 GB, che si trova anch’esso in offerta a meno di 500 euro. Fate un paio di serate in più questo mese, risparmiate e cominciate questa avventura sul vostro divano di casa! Simona Ventura non si offenderà e il vostro polveroso PC riposerà in pace.
Francesco Manfredi
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